Gli ospiti della puntata di oggi sono Alison, Francesco e Paolo dell’Azienda Agricola Biologica Radici Felici situata a Gombola, un borgo seicentesco nel comune di Polinago sull’appennino modenese. Abbiamo parlato di difficoltà e benefici di essere agricoltori di prima generazione, di collaborazione e supporto, del recente raduno della rete dei Microfarmers e di moltissimo altro.
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Nei giorni successivi all’intervista, ho chiesto ad Alison, Francesco e Paolo di rispondere a tre domande extra. Le riporto qua sotto assieme alle loro risposte!
Qual è il tuo ortaggio preferito da coltivare o da mangiare e perché?
Alison – Da coltivare, cipolle. Mi piace la loro forma semplice e i loro colori, poi raccolto in mazzi freschi sono bellissime!
Francesco – Rape rosse. Da coltivare perché sono relativamente facili, veloci e soddisfacenti, oltre ad essere immensamente belle. Da mangiare perché sono iper-versatili e ci puoi fare un sacco di cose diverse.
Paolo – Il mio ortaggio preferito da coltivare è un ortaggio che praticamente non va neanche coltivato: il topinambur; è un “ortaggio” magico, lo sbatti in terra anche poco lavorata o poco fertile in primavera e lo raccogli per tutto l’autunno e l’inverno, senza nessun’altra operazione colturale; svetta oltre qualunque infestante, si risemina da solo e ha anche alto valore nutrizionale e prebiotico. Se ogni ortaggio fosse così potremmo passare la vita a oziare.
Qual è il tuo attrezzo preferito e perché?
Alison – La trincia per motocoltivatore. Trasforma il lavoro di svuotare un aiuole e prepararlo per la prossima coltivazione, lasciando la materia organica in situ e lo usiamo tantissimo anche per gestire il pascolo.
Francesco – Le cesoie da potatura. Semplici e solide, si possono usare per un sacco di funzioni diverse (per esempio sostituendo il coltello), e capita sempre la volta che mi pento di non averle con me in qualche momento in cui mi renderebbero molto più facile un lavoro.
Paolo – Il mio attrezzo agricolo preferito è internet. L’ingegno degli agricoltori è raffinato e poliedrico: uno strumento che permette di condividere istantaneamente tutte le tecniche, i trucchi, le soluzioni che tutti i contadini del mondo (potenzialmente) adottano è più potente di qualunque zappa e permette anche a chi ha perso contatto con il proprio passato familiare agricolo di recuperare velocemente conoscenze e abilità.
Qual è la cosa più bella del fare l’agricoltore?
Alison – Oof ci sono troppe cose belle! Forse la più bella per me è che ti permette di seguire le stagioni e i ritmi della terra e luna, e di sentirsi una piccola parte di un grande ecosistema.
Francesco – Essere partecipe ogni giorno della vita di quegli esseri meravigliosi che sono le piante (apertura gemme, nuove foglie, fioritura, etc.).
Paolo – La varietà delle azioni e dei pensieri da fare nella giornata e nell’anno, la moltitudine di abilità da dover/poter apprendere (manuali, progettuali, scientifiche, economiche…), la concretezza radicale del proprio lavoro; la possibilità e necessità di passare la maggior parte delle proprie giornate all’aperto, lavorando intelligentemente col corpo e costruttivamente col cervello, nutrendosi del cibo più fresco possibile ritrovandosi inesorabilmente in sintonia, nel bene e nel male, col proprio territorio ed ecosistema.
Potete scoprire di più dell’azienda su:
Sito | https://www.ortoartigianale.it/
Instagram | https://www.instagram.com/radici.felici/
Risorse e organizzazioni di cui abbiamo parlato:
WWOOF | https://wwoof.net/
Landworkers’ Alliance | https://landworkersalliance.org.uk/
Corso Online JM Fortier | https://themarketgardener.com/courses/
Coltiviamo insieme un’agricoltura migliore.
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Alla prossima!